gli Dei non muoiono mai

quale verità più grande di questa...nessun Dio sarebbe mai morto fino al giungere del giorno in cui il suo ricordo sarebbe scomparso dalla mente dei suoi fedeli, fino a quando qualcuno avrebbe creduto nelle favole e nell'irreale nessun Dio sarebbe morto e la vendetta di Tzekel-kan sarebbe fallita miseramente. tristemente per lui ormai trapassato.
il cielo nebbioso dell'Aldilà si aprì improvvisamente creando uno squarcio ad altezza d'uomo simile ad una cerniera lampo che veniva aperta rivelando una nebbia nerastra che lasciava spazio ad una rispettabile figura avvolta ad un lungo manto con in mano un curioso bastone sormontato da un rubino che emanava un'aura che lo faceva sembrare vivo, ad un occhio attento poteva sembrare che quel bastone cambiasse forse a caso per burlarsi di chi lo guardava.
Majikamu il mago dai tre volti, il favorito di Yonshi, il custode dell'Inferno degli stregoni ed il padre di tutti era sceso nell'Aldilà per reclamare il suo defunto figlio Shadow.

L'aria dell'aldilà sembrava meno pungente del solito ed anche la bassa nebbia grigiastra salutare lo stregone e non pareva essere così pesante e minacciosa come sarebbe sembrato ai comuni mortali.
Majikamu provava una vene di euforia e di emozione mentre stava per raggiungere il suo amato figlio.

È giunto il momento.....

il regno di Anubi era li poco distante,dopo l'interminabile corridoio d'oscurità si poteva intravvedere la bilancia che secondo la cultura egizia pesava i cuori dei trapassati per stabilire se potessero o meno passare a vivere nel regno dei morti o a vagane nell'oblio per l'eternità.
Allora il mago cinse le mani a mo' di preghiera e di meditazione,la prima per richiedere il permesso d passare ela seconda per temprare la sua mente per prepararsi a quanto stava per accadere.Poter riabbracciare almeno un ultima volta suo figlio

Anubi!
Sommo Sovrano di queste lande,permetti il passo di questo umile sacerdote mistico di poter passare per il tuo immenso regno ed accoglimi al tuo cospetto ed a quello del tuo fidato braccio destro

e rimase in attesa che una presenza si manifestase

Shadow,figliolo...sto pe rirederti....

penso prima di scacciare via una timida lacrima che si stava affacciando per vedere se riusciva a vedere il Dio leonevdel dolore e della guerra

Anubis
-the Curator of the Underworld-

il regno del Dio Sciacallo era una magnifica visione dell'antico regno Egizio in chiave magica: una sconfinata distesa di sabbie scrosciate da venti caldi ed incessanti che la pelle dei trapassati era obbligata a subire se essi fossero stati giudicati negativamente dalla bilancia delle anime; un piano a se stante che si ergeva al centro del vuoto più totale era il dominio di Anbui, grandi piramidi rovesciate fluttuavano in cielo ignorando ogni principio fisico ed il Curatore delle sabbie era al centro di tutto dinnanzi alla grande bilancia dorata che ospitava un'aggrazziata piuma nel piatto sinistro e nulla nel piatto destro, sempre in attesa di un cuore da giudicare.
questo luogo è stato eretto per i morti...solo ai morti è concesso passare.
l'imponente figura dello sciacallo si ergeva dinnanzi a Majikamu in tutta la sua divina regalità, lui sapeva di essere davanti a qualcuno che aveva potere tanto quanto ne avesse Yonshi.
abiti egizi finemente ricamati in oro ed un lunga staffa verde circondata da un turbinio di anime in movimento; Majikamu stesso sentiva la sua essenza vitale vinire meno davanti al "Soul Eater" di Anubi.
tuttavia...
tuttavia il mago dai 3 volti era gia morto una volta, per lui la situazione era diversa; Anubi puntò il suo bastone contro Majikamu ed esso si divise immediatamente in: Majikamu, Hatta e Devil.
- il Cuore di Majikamu era macchiato dalla punizione di Yonshi ma così puro nei secoli di lavoro per il mondo che non mentì alla bilancia. un solo istante di dubbio seguito dalla verità.
- il Cuore di Hatta era così puro da galleggiare più della piuma, un matto senza preoccupazioni e più puro della purezza stessa.
- il Cuore di Devil era pesante e corrotto, la bilancia virò verso il suo lato ancor prima che venne posato sul piatto.
avanza Majikamu.
Anubi puntò la sua staffa contro i tre così che Devil venne immediatamente avvolto da una gabbia composta da anime mentre Hatta e Majikamu si riunirono; solo loro avevano avuto il permesso di passare.

Majikamu riusciva a contenere le sue emozioni nonostante la tensione del momento.Sapeva quale era il suo posto,nonostante che Anubi non fosse il suo Dio era pur semrpe una Divinità e quindi degno di rispetto.Era sempre stato un diplomatico e questo gli aveva permesso con gli anni di diventare molto tollerante ed aperto cone le altre religioni.Comunque il Dio era dinanzi a lui in tutta la sua imponenza e d grandezza,il suo potere era palpabile.

Non fece una piega mentre Anubi gli puntò addosso la sua falce,sapeva che non c'era altro modo per passare.

Ebbe un mancamento però quanto venne scisso nelle sue personalità per venire giudicato personalmente non discusse se fosse giusto o meno perché anche se lui e devil erano completamente diversi in fondo erano una cosa sola.Generati in tempi diversi,da diverse emozioni,ma la stessa cosa.
Comunque una volta riuniti solo Hatta e lui poterono passare oltre,Devil dovette rimanere in disparte.
Stranamente non fece storie in fondo lui non ci voleva neanche venire per questa bravata.

Lo stregone allora fece un provondo inchino al Dio come segno di di ringraziamento e devozione

La ringrazio umilmente,oh nobile signore del deserto infinito delle clessidre.Questo indegno servo le infinitamente grato per la vostra grazia,significa molto per me tutto questo

ora era più vicino alla meta di quanto non lo fosse stato fino ad allora

Majikamu iniziò ad avanzare superando la bilancia del giudizio e più proseguiva più si avvicinava a quel vuoto incolmabile che segnava la fine del dominio di Anubi, ma egli sapeva che quella non era la fine di tutto: mettendo un piede sul vuoto e così via avanzando numerosi scalini di roccia iniziarono ad apparire sotto i suoi piedi stabilendo la strada che egli stava percorrendo e diventando costantemente una scala che portava verso il basso. nell'Oltretomba.
ove venivano puniti i dannati, per quante religioni esistessero e per quanto ognuna di loro avesse la sua personale definizione di "inferno" esso, o essi non erano poi tanto diversi nel loro compito e Majikamu sapeva che essi erano anche uniti in qualche modo; il posto in cui si trovava ora era ben diverso da Nightmareland ma potenzialemente connesso ad essa.
per il Dio Shadow non poteva nemmeno definirsi una punizione perchè in morte egli aveva guadagnato la possibilità di regnare nuovamente su un dominio incontrastato, segno che un Dio non poteva essere giudicato nemmeno dalla morte stessa.

Shadow

Man mano che avanzava, Majikamu avrebbe riconosciuto i ruggiti del figlio, nascosto solo dalle urla di disperazione dei dannati: chiunque avrebbe detto che quel leone era furioso, ma solo un padre avrebbe riconosciuto la frustrazione e la rabbia che in quel momento lo avvolgeva ed avrebbe capito che vi erano altri motivi, oltre alla semplice dannazione.
Certamente Shadow non era l'unico demone punitore, ma regnava sovrano su tutti gli altri, quello era il suo posto, ma la bestia sentiva che era tempo di abbandonarlo per un po', e tornare alle soddisfazioni di un tempo. Urlava, si agitava, lacerando e ferendo le anime senza poterle eliminare nè sentire il loro sangue colare tra gli artigli:

-LIBERTA'! Non esiste... Vivo nel mio regno, il mio paradiso, un inferno per gli altri ma una goduria per me... SOLO MOMENTANEA! Questa è solo una gabbia ben attrezzata! Una gabbia d'oro può essere magnifica, ma resta pur sempre una gabbia... E IO DETESTO RESTARE IN GABBIA!!!-

Ruggì forte, allontanando le anime attorno a sè e liberando involontariamente un percorso per Majikamu, mentre qualche tentacolo oscuro gli sfiorava i piedi, i leggeri passi che camminavano verso l'oscurità vennero uditi dal leone, che nonostante il frastuono riuscì a distinguerli.

-...Perchè quel mocciosetto non c'è mai quando serve...-

Shadow non si voltò. Non voleva.
Attorno a lui ormai non vi erano più anime, altri demoni le avevano allontanate e l'unico rumore rimasto erano le grida lontane e i crepitii delle fiamme e dei tentacoli che circondavano l'oscura zona, che nonostante tutto aveva un lieve e tetro bagliore che illuminava quel luogo e permetteva ad entrambi di vedersi a vicenda.

Era quasi irreale da credersi,come tante volte l'aveva immaginato ora stava succedendo;non che fosse la prima volta che lo stregone non riuscisse a distinguere la realtà dalla finzioni in modo che anche le cose più improbabili gli sembrassero vere.
Ma stavolta sapeva che era vero,poteva distinguere nitidamente il figlio la in un angolo (metaforicamente dato che nel vuoto spaziale nessuna forma geometrica era permessa),poteva leggere nella sua anima quello che provava in quel momento ma chiunque anche senza i suoi poteri poteva benissimo capire come si sentiva.Una persona generata da emozioni come lo era anche lui non poteva sopportare di rimanere ingabbiato,soprattutto se quei sentimenti erano di ambizione.

Si avvicinò molto lentamente come quel suo solito passo felpato nascosto dalla sua veste per dare sempre l'impressione di fluttuare,anche se uno con l'udito sviluppato come quello di suo figlio poteva comodamente smascherare il trucco,ma si sa uno stregone non può mai fare cadute di stile e quindi continuò col suo giochetto mentre si avvicinava sempre di più a Shadow in quel corridoio di anime che sembrava quasi essersi aperto esclusivamente per farlo passare

Alì chne alef,ani bahat serit alcamer,imotep

SPOILER (click to view)

Salve,vado bene per arrivare Okohaio?

fece in geroglifico stretto sperando che dopo tanti anni di lontananza dal suo suolo natio si ricordase ancora la sua lingua madre e che in quel momento il demone non fosse troppo abbattuto per essere in vena di sdrammatizzare....

Shadow

Il padre sapeva che Shadow non gli sarebbe mai saltato addosso abbracciandolo o accogliendolo con un sorriso. Privato da questi sentimenti, la sua atura glielo impediva, lui stesso non capiva tali gesti: tuttavia la felicità la conosceva anche lui, la felicità egoistica, per sè stesso, ed in quel momento era totalmente assente.
Il demone era frustrato, infastidito quasi dalla presenza del padre non capendone la motivazione nè la sua voglia di rivederlo: borbottò qualcosa in egiziano, Shadow riuscì a comprenderlo pur non trovando un senso logico nella frase e non cogliendo la comicità con cui Majikamu tentò di stabilire un contatto con il figlio. Senza voltarsi, bisbigliò qualcosa, insicuro:

-...Perchè? Dopo tutto questo tempo, cosa ti spinge a raggiungere l'Oltretomba?-

Il fiero leone si voltò con decisione, facendo agitare alcuni tentacoli che sibilarono minacciosi attorno al demone, mentre scrutava la figura paterna così come lo ricordava, come un padre che dopo aver tentato di uccidere il proprio figlio ed averlo però riaccolto, lo ha abbandonato per sparire nel nulla, ricomparendo poi all'improvviso senza un'apparente motivazione.

lo stregone sorrise,era bello a suo modo vedere che il figlio non era cambiato di una virgola anche se fors ein altre circostanze non avrebbe apprezzato un simile atteggiamento ma stavolta ne fu quasi confortato

Non ho raggiunto l'oltretomba,non è ancora arrivata la mia ora...

sentiva che il figlio provava ancora del risentimento per lui anche se non sapeva distinguere se per quella volta che Devil aveva cercato di ucciderlo,non che lui non c'avesse provato lui ma era per un'altro motivo,o perché fosse sparito di continuo dalla sua vita

Anche se effettivamente sono morto,dopo un lungo periodo sono riuscito a ritornare alla vita e la prima cosa che mi è venuta in mente era quella di ritrovarti.Immagina la mia sorpresa nell'apprendere che eri stato ucciso dal tuo più devoto servitore quel Tzakel-kan o come si chiamava

fece una pausa,non seppe dire di quanto,ormai il tempo in quel luogo era ancora più relativo di quando stava in quello dei vivi

Ad ogni modo mi come te la passi nel tuo regno,ti sei sistemato bene a quanto vedo

fece lanciandoli un'occhiata curiosa di vedere quale sarebbe stata la sua reazione alla provocazione attraverso i suoi occhiali a mezzaluna

Shadow

Il leone lo assalì ruggendo, saltandogli addosso e facendolo cadere, dopo che gli confessò di essere morto in passato. Furioso, spiegò poi la ragione di quel gesto:

-NON TE LO PERMETTO! L'unico che può mandarti all'Oltretomba sono IO, CHIARO?!-

Senso di protezione? Esagerata voglia di vendetta?
Oserei dire entrambi, soprattutto il primo visto e considerato che Shadow non conosce pietà e affetto. Certamente David si sarebbe espresso più chiaramente in un momento simile, ma era da tempo che il leone non lo vedeva e ciò lo confondeva: desiderava più d'ogni altra cosa staccarsi da quel ragazzino e riprendere la libertà, eppure ora che c'era riuscito si sentiva... incompleto. Magari dopo 4000 anni di convivenza forzata uno ci si affezziona all'altro.

-David...-

Bisbigliò quel nome prima di rialzarsi, voltandosi e allontanandosi dal padre ringhiando e reagendo violentemente alla provocazione, piantando gli artigli per terra:

-Mi sono sistemato IN GABBIA! Mi fa schifo! Mi sembra di essere in uno di quegli zoo futuristici, una stupida attrazzione per umani!-

Come faceva a conoscerli? Una volta morto la cognizione del tempo non esiste più, e sbirciando "di sotto" si poteva vedere passato, presente e futuro. E a Shadow non piaceva quel futuro, dove gli umani spopolavano e si dimenticavano della magia e dei possenti demoni che un tempo conquistarono la Terra dominandola come fecero i dinosauri.

-Devo tornare in vita... LO PRETENDO!-

il mago si lasciò atterrare per quanto Shadow ci potesse provare non avrebbe avuto ne modo ne fegato di ucciderlo

avanti figliolo vedi non scaldarti,adesso non c'è Devil quindi le tue provocazioni non possono influenzarmi negativamente per far uscire la bestia.
Comunque stavi dicendo che qui sei un po' triste,questo non mi piace o forse si dato che se mi sono dato molta pena per arrivare fin qui ci sarà beh un motivo no?

e facendo ciò scivolò sinuosamente nella nebbia con il suo modo di fare tipico teatrale,mentre prendeva le sembianze del figlio

Sto facendo il Dio come ho sempre voluto ma adesso mi manca.....il mio fratellino

fece poi invece diventando Devid e prevedendo che la messa in scena non sarebbe stata gradita al demone fece in modo che avvolgendosi nel mantello per poi spiegarlo riassumendo le sue vere sembianze la sua aurea magica potesse risplender effettivamente quel quello che era mostrandolo anche per quello che era:
molto più alto del normale,il bastone da passeggio ora era un bordone d'oro e le sue vesti così nera da sembrare alide era come se splendessero come l'oblio più assoluto e nei suoi tratti si potevano leggere tutti i suoi anni nel suo vero volto,quello consumato dall'età e del tempo....Il servitore di Yonshi.

Sta a te decidere adesso,vuoi restare qui o preferiresti aver qualcos'altro dalla tua esistenza,insieme possiamo tornare nel regno di sopra oppure resti qui a divertiti con gli ectoplasmi,Ma ricorda si sottosta alle mi condizioni oppure...!

sembrò non riuscire a finire la frase perché all'improvviso come se si fosse calmato la sua aurea sembro diminuire
fino a che non non tornò ad essere quello di sempre,vestito come sempre e con l'aspetto giovanile di sempre

Volevo dire, possiamo metterci d'accordo,mi devi solo dire se desidereresti tornare col mio aiuto,sai che però per farlo dovrò usare i miei poteri e ciò significa che dovremmo are un patto...

concluse sedendosi a mezz'aria su che cosa non si sa....

Shadow

Il leone era particolarmente infastidito dalle provocazioni, figuriamoci se gli rinfacciava l'assenza di David: con i tre artigli bene in vista si scagliò contro il padre, urlando:

-COSA GLI HAI FATTO?!-

Dovette indietreggiare quando il padre si innalzò, mostrando la sua aura e minacciando suo figlio, proponendogli un accordo, per poi tornare il furbetto di sempre, pronto a contrattare con il prossimo.
Shadow ruggì contro suo padre, perdendo totalmente la calma:

-Non puoi trattarmi come uno stupido umano qualsiasi o come un demone da abbindolare con cui ricavarci qualcosa! SONO TUO FIGLIO! Che tu lo voglia o no! Se hai l'intenzione o le capacità per riportarmi in vita dovresti farlo e BASTA! Ma no... Tu prima tenti di uccidermi una volta... poi mi abbandoni per un lunghissimo periodo... Poi torni e tenti di uccidermi di nuovo ed ecco che mi abbandoni per la seconda volta... E adesso? Cos'hai escogitato per incastrarmi, eh?!-

Forse in quel momento le sue parole fecero più male che i suoi stessi artigli, mentre anche l'oscurità attorno a loro pareva vergognarsi e nascondersi, allontanadosi da quel litigio familiare. Shadow probabilmente non avrebbe mai perdonato il padre, l'unica cosa che avrebbe potuto riunirli era David, sempre disposto a perdonare e a fidarsi di lui. Se Shadow avesse conosciuto di più la tristezza e meno la frustrazione, sarebbe certamente scoppiato in lacrime dopo quei ricordi; tuttavia il suo carattere aggressivo lo portò ad ansimare rumorosamente, pronto ad aggredire il mago davanti a sè.

Lo stregone fece una magra risata che era tra lo sprezzante ed il frustrato

Cosa credi figliolo?Che ti trovi ad una festa,ad uno spettacolo con danza Geisha?Dove puoi andare a venire quando vuoi se ce qualcuno che ti accompagna?A Nightmareland?
Io ci ho messo mesi per poter aprire un portale che mi portasse in quest'oltretomba,è fuori dalla mia giurisdizione!Tu piuttosto dovresti avere potere in questo regno!

poi sembrò farsi più debole e si accasciò a suolo

Volevo solo aiutarti,ma naturalmente tu credi che per me sia facile,
HAI MAI PENSATO QUANTO SIA STATA DURA PER ME?!
Non sei mai esistito solo tu,ci sono milioni di persone che hanno avuto bisogno di me e tu eri tanto preso nel fare il Dio ed allora ho pensato di lasciarti andare non avresti mai voluto seguirmi,poi però il fato ci ha rimesso sulla stessa strada ed allora saltò fuori Devil che fece apparire Devid eccetera eccetera.Dopo che lui cercò di sfruttarti tu non volevi più vedermi,riallacciammo i rapporti soltanto quando venisti qui in giappone e mettesti su famiglia.Ma anche li dopo un po' me ne dovetti andare,perché fui ucciso a Naraku!Anche li non è che non tornai subito,rimasi un per un po' di tempo in meditazione per lavare l'onta della sconfitta e per trovare un modo per aprire un varco ma ad un caro prezzo.
Ho dovuto fare lo stesso per venire qui,quindi non credere che tra una cosa e l'altra abbia trovato anche il modo per pagare i pedaggio anche per te.
Se vuoi vivere d'accordo,parlerò con anubi.Altrimenti resta qua e dimenticami!Credo che la cosa ti riesca abbastanza bene!!!

Poi piegò giù il volto per evitare che il demone lo vedesse in faccia

...volevo solo aiutarti...

fece mentre il suo aspetto sembrava diventare sempre più grinzoso e vecchio

Shadow

Non aveva mai guardato l'altra faccia della medaglia. Non ci aveva nemmeno pensato. Si era sempre ostinato a pensare che il padre lo avesse abbandonato, punto e stop, mai aveva domandato il perchè.
Dire che lo avesse perdonato era una parola grossa, però in quel momento pareva avesse fatto realmente gradi sforzi per passare, soprattutto sapendo che per arrivare fin lì avrebbe dovuto superare la bilancia di Anubi; si piegò a quattro zampe, avvicinandosi al padre e spingendolo appena con il muso, sospirando:

-Alzati, cerca di mostrarti potente davanti al figlio, non devi strisciare ai miei piedi.-

Si sedette a mò di cagnolino, con il corpo leonino che si ritrovava era più comodo così: spintonava leggermente Majikamu con il naso, cercando di farlo riprendere e sperando che non facesse come il suo solito le sue smancerie tipo baci e abbracci, che David tanto apprezzava.

-Allora, di che patto si tratta?-

Il suo tono era più tranquillo, anche se solo con suo padre avrebbe reagito così, fosse stato un mago qualsiasi lo avrebbe già assalito.